Museo Archeologico Nazionale “La Civitella”, via Generale Pianell, Chieti

dal 19 maggio al 17  giugno 2018

La Mostra “Popoli e terre della lana – Tradizioni, culture e sguardi sulle vie delle transumanze tra Iran e Italia” – già Medaglia del Presidente della Repubblica, patrocinata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, ha avuto come sedi espositive:
1) EX AURUM di Pescara, estate 2016;
2) PALAZZO DEL CAPITANO Castelvecchio C. (AQ) 09/2016;
3) CASTELLO PICCOLOMINI di Capestrano (AQ), estate 2017;
4) CASA DEGLI ARTISTI di Teheran (IRAN), marzo 2018;
5) MUCIV “Pigorini” di Roma, maggio 2018.
La mostra, curata da Mauro Vitale, Paola Riccitelli e da Antonio Corrado (project manager) dell’associazione culturale Abruzzoavventure, con il contributo di antropologi iraniani e di Adriana Gandolfi per la parte italiana, propone attraverso l’allestimento di Lucio Rosato, un percorso di avvicinamento, di scoperta e di riscoperta di due culture separate da migliaia di chilometri di distanza eppure così profondamente affini in quel complesso di usi, attività, tradizioni, cultura rappresentato dalla pastorizia: l’Iran dei nomadi Talysh e Qashqai da una parte, l’Italia della transumanza tra Abruzzo, Molise e Puglia dall’altra.
Le civiltà pastorali, in qualunque luogo della terra, rappresentano la risposta delle comunità umane a condizioni ambientali difficili o sfavorevoli, in forme più o meno organizzate. L’allevamento ovino è da sempre una delle soluzioni più frequenti e ha originato sistemi economico-sociali e patrimoni di tradizioni e di cultura che costituiscono l’identità forte di tante aree del pianeta.
Le immagini sono il nucleo principale, la guida suggestiva e il filo conduttore dell’esposizione, in un itinerario ideale che accompagna il visitatore tra popoli lontani migliaia di chilometri, divisi da anni di luce di storia, di eventi geopolitico–sociali, di sviluppo economico. Nomadi iraniani e pastori transumanti sembrano avere però singolari affinità, che si colgono soprattutto nei molti parallelismi della vita quotidiana, dettati dalle incombenze pratiche che ruotano attorno alle greggi, e in una sorta di visione dell’esistenza come ciclo perenne di eventi provvisori, transitori, evanescenti.
Il progetto nasce da una serie di viaggi in Iran del fotografo Mauro Vitale, al seguito dei nomadi pastori che ancora oggi, come i loro antenati, si spostano negli immensi altipiani persiani o nelle regioni del nord a ridosso del Caspio. Il parallelismo con i nostri pastori transumanti non vuol essere un assunto scientifico ma la suggestiva ricerca delle comuni radici del fenomeno: la sopravvivenza affidata all’allevamento, in dipendenza pressochè totale dalle risorse naturali. In Iran la pastorizia è ancora autenticamente nomade, in Italia quella transumante è ormai conclusa come fenomeno storico organizzato, anche se sopravvive nelle attività e nella riscoperta imprenditoriale di alcuni allevatori, anche giovani, tenacemente radicati nel territorio.
Come scrive lo stesso fotografo Mauro Vitale “La percezione di queste due realtà così lontane, non può essere spiegata sistematicamente… è una sensazione. Uno scatto fotografico può, invece, avere il potere di riprodurre i sogni, le percezioni; a loro mi affido per restituire questa invenzione visionaria di vicinanza dei nomadi iraniani con chi, ora non più ma fino a pochi anni fa, percorreva il tratturo che dall’Abruzzo arriva in Puglia attraversando il Molise”.
“Popoli e terre della lana” che si è avvalsa del contributo dell’Istituto culturale dell’Ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran e del Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara, è destinata a spostarsi nelle altre regioni storiche della transumanza (Lazio, Molise, Puglia) e dell’Iran.
Catalogo della mostra edito della casa editrice Exòrma Edizioni.